Archivio per marzo 2013

MIRABILIA URBIS | Le videoinstallazioni di Grazia Toderi al MAXXI di Roma

Tra le più recenti acquisizioni del MAXXI (il Museo nazionale delle Arti del Ventunesimo secolo di Roma) figura una videoinstallazione di Grazia Toderi realizzata nel 2001: Mirabilia Urbis, titolo anche della personale che ha da poco chiuso i battenti. Tra le opere esposte, tutte videoproiezioni, anche una seconda Mirabilia Urbis realizzata nel 2012. Il visitatore accede in un grande stanzone buio e si trova di fronte a un doppio schermo cinematografico; la visione non è perpendicolare ma sfalsata dal singolare posizionamento degli schermi leggermente direzionati l’uno verso l’altro e combacianti nella giuntura centrale ad angolo acuto. Questa soluzione stabilisce un’interazione straniante tra i due filmati potenziandone l’impatto visivo e generando al contempo la percezione di un’immagine unitaria. Le proiezioni mostrano un insediamento urbano visto dall’alto, a volo d’uccello, e nonostante le riprese siano notturne non fatichiamo molto a riconoscere, tra quelle linee di luce, l’inconfondibile trama planimetrica della città eterna. Mirabilia Urbis Romae[Continua a leggere…]

WILLIAM KENTRIDGE | L’arte come linguaggio in divenire

Che cos’è il tempo? A questa domanda ha cercato di rispondere l’artista sudafricano William Kentridge, presente a Roma con due grandi eventi paralleli: la mostra Vertical Thinking (allestita negli spazi espositivi del MAXXI) e la performance teatrale Refuse the Hour (replicata più volte al Teatro Argentina, con la partecipazione dello stesso Kentridge). Nel bagaglio delle esperienze di Kentridge, attivo su più fronti creativi a partire dai primi anni Settanta, si intrecciano teatro, scenografia, cinema e disegno d’animazione; le ricerche sperimentali attraverso i singoli medium espressivi non tardano a tradursi in un linguaggio composito di forte impronta multimediale (con un occhio di riguardo sempre rivolto verso la componente teatrale), un linguaggio ibridato che incorpora contaminazioni e stabilisce continue relazioni. All’opera eseguita Kentridge contrappone l’opera in esecuzione, un artwork al tempo stesso in progress e in regress, in un alternarsi intermittente di tracciatura e cancellazione. [Continua a leggere…]

SCRITTO SUL CORPO. Diario d’inverno | Il nuovo romanzo di Paul Auster

Protagonista, testimone e sopravvissuto. È il corpo dello scrittore e, di riflesso, quello dell’uomo che di questo corpo ha fatto di volta in volta la sua casa, il suo letto, la sua strada, il suo diario quotidiano. A sessantaquattro anni Paul Auster – una delle espressioni più alte della letteratura americana contemporanea – volge il suo sguardo indietro (come già aveva fatto nei precedenti memoir L’invenzione della solitudine e Sbarcare il lunario) per tentare di tracciare un bilancio tutto particolare: un’autobiografia del proprio corpo. Diario d’inverno non ha (e non vuole avere) la composta e ragionata pesantezza di un’autobiografia tradizionale, né tanto meno intende offrirsi con quei requisiti di frammentarietà ascrivibili alle pagine di un diario; appare piuttosto come una selezione di eventi, tra episodi marginali e circostanze determinanti, una disamina che si traduce fin dalle prime pagine in una rievocazione al tempo stesso partecipe e disincantata. [Continua a leggere…]

ALTRI RANDAGI | Intervista allo scrittore Roberto Paterlini

Con Cani randagi (edizioni Rai Eri) lo scrittore bresciano Roberto Paterlini si è aggiudicato il Premio La Giara 2012; la commissione nazionale del premio letterario – presieduta da Ginevra Bompiani, Pier Luigi Celli, Antonio Debenedetti, Gian Arturo Ferrari, Dacia Maraini, Mario Orfeo e Franco Scaglia – lo ha scelto dopo una lunga selezione tra migliaia di altri romanzi pervenuti da ogni regione d’Italia. L’esordio di Paterlini nella narrativa risale però al 2007, anno di pubblicazione del suo primo romanzo Il ventiquattrenne più vecchio del mondo (edito da Libreria Croce), e prim’ancora con la sceneggiatura 23 anni(che gli fa vincere il Sonar Script Festival 2006). Cani randagi è in primo luogo una riflessione sull’identità randagia di quell’amore ancora oggi connotato come diverso, un amore costretto al randagismo dalle pressioni sociali, dall’ignoranza diffusa, epoca dopo epoca, e da un principio di inadeguatezza intrinseca (difficile da scrollarsi di dosso) derivante dall’assenza di modelli, di esempi, di punti di riferimento alla luce del sole. [Continua a leggere…]

AMEDIT MAGAZINE, n. 14 – Marzo 2013

Questo numero di Amedit sboccia in una primavera incerta, forse una delle più difficili vissute dal nostro paese, ma lo fa con l’ottimismo e la creatività di sempre, mettendo ancora una volta orgogliosamente in primo piano la cultura, vera inesauribile risorsa, vero “pane” e genere di prima necessità. Non dimenticando che al rispetto verso la cultura e le arti, in ogni società civile che voglia definirsi tale, deve sempre accompagnarsi il rispetto del lavoro, più nello specifico del lavoratore. Il lavoro, sì, anche se per mezza Italia è diventato un concetto astratto, uno spettro, una variabile d’incertezza sulla quale incombono sempre nuovi e oscuri presagi. Non a caso, questo numero si apre proprio sull’argomento lavoro, ma anche sul diritto alla festa, al riposo, alla domenica, poiché non sono cose affatto antitetiche. [Continua a leggere…]