Archivio per dicembre 2014

IL LATO OSCURO DEL CUORE | Il nuovo romanzo di Corrado Augias

Una parola chiave nel nuovo romanzo di Augias è “isteria” (termine che deriva dal greco “hystéra” ossia utero), una condizione di alterazione psichica un tempo considerata squisitamente femminile. Ed è la donna, quella del tardo Ottocento viennese così come quella della Roma contemporanea, la paziente de Il lato oscuro del cuore. Nella struttura narrativa Augias stabilisce una singolare e problematica relazione tra i casi delle “grandi isteriche” curate da Charcot, Janet, Jung e Freud e il caso di Clara (la protagonista), studiosa di Storia della Psicanalisi, che con queste “malate” intrattiene un rapporto tanto empatico quanto astratto; ben presto Clara sperimenterà però il passaggio dallo studio sui libri all’analisi di un caso reale, di una persona in carna e ossa. Un passaggio traumatico, estremamente coinvolgente. (Continua a leggere)

L’INFELICISSIMO | Il giovane favoloso | La vita di Giacomo Leopardi | Una sceneggiatura di Mario Martone e Ippolita di Majo

Giacomo Leopardi è Il giovane favoloso. Di questo titolo (eroico, romantico e insieme onirico) lo insignì Anna Maria Ortese in Pellegrinaggio alla tomba di Leopardi – “Così ho pensato di andare verso la Grotta, in fondo alla quale, in un paese di luce, dorme da cento anni il giovane favoloso.” – come a volerlo risarcire di quella giovinezza mai fiorita e di quella favola mai vissuta. Con la sola eccezione del titolo (e di una scena ambientata in un lupanare) tutta la sceneggiatura attinge dal corpus autografo leopardiano (dai Canti, dalleOperette morali, dallo Zibaldone, dalle prose sparse e dall’Epistolario); una cernita attenta e strutturata, un prelievo mirato ma cauto, funzionale a una ricostruzione biografica (e bio-letteraria) quanto più fedele e vicina al vero. (Continua a leggere)

IL DESIDERIO E LA RICERCA DEL TUTTO | Un romanzo di Frederick Rolfe

Quasi un’autobiografia, Il desiderio e la ricerca del tutto – ora rieditato da Castelvecchi nell’ottima traduzione di Bruno Oddera – può a buon ragione considerarsi il capolavoro di Frederick Rolfe. Pochi ricordano Rolfe, soprattutto in Italia, e questa ristampa offre la ghiotta occasione di rispolverarne il talento e l’indiscutibile spessore letterario. Conosciuto anche come Baron Corvo il londinese Frederick Rolfe scontò in Italia, e più precisamente a Venezia, gli ultimi tormentati anni della sua vita. Visse di stenti, di alti e bassi, tentò coraggiosamente di sopravvivere con i magri e incerti proventi del mestiere di scrittore e morì solo, dimenticato, in miseria. È sepolto a Venezia nel cimitero di San Michele. (Continua a leggere)

LA SIGNORA DELLA NOIA | Splendori e miserie della Marchesa Casati | Venezia, Palazzo Fortuny

Luisa, classe 1881, fu innanzitutto una bambina timida e solitaria, e ricca, maledettamente ricca. Secondogenita dei facoltosi Amman (proprietari di grandi cotonifici e industrie tessili nella zona di Pordenone), nacque a Milano e visse fino alla prima adolescenza negli agi e nei lussi della principale residenza di famiglia in zona Brera; il destino però volle che rimanesse prematuramente orfana di entrambi i genitori all’età di quindici anni. Nel 1896, insieme alla sorella Fanny, Luisa passò quindi sotto la tutela dello zio Edoardo Amman, e per i quattro anni successivi visse tra la bella residenza milanese in zona Porta Comasina e la Villa Amelia di Erba. (Continua a leggere)

PATER TENEBRARUM | Paura | L’autobiografia di Dario Argento

A chi verrebbe mai in mente di intitolare Paura la propria autobiografia? L’etimologia del termine è riconducibile al latino pavor, ossia timore, paura.  Sul piano inconscio e cognitivo la paura scaturisce da una sensazione di pericolo (concreto o immaginario), desunta da un calcolo razionale a sua volta legato a un meccanismo ancestrale. È un sentimento atavico comune a tutto il regno animale, uno “strumento” forgiato dall’evoluzione ai fini della sopravvivenza. Lovecraft la definì “la più antica e potente emozione umana”, riferendosi in particolare alla paura dell’ignoto. Ed è questa paura, respingente e insieme così misteriosamente attraente, ad aver guidato la singolare indagine visiva del cineasta romano Dario Argento. (Continua a leggere)

AMEDIT MAGAZINE, n° 21 – Dicembre 2014

Salvare il salvabile. Proteggere, preservare, custodire quanto di più prezioso ci rimane. E il Natale, al di là delle etichette di regime, è pur sempre una celebrazione dell’infanzia, una festa della luce, un invito alla coesione, la misteriosa eco di un richiamo lontanissimo. Questo numero di Amedit si apre proprio con una “storia del Natale”, un Natale raccontato nel suo nascere e nel suo evolversi, al fine di restituirne un ritratto più autentico e universale. Sotto l’albero, permetteteci la licenza, preziosi doni, contributi saggistici e approfondimenti su personaggi del calibro di Giacomo Leopardi, Corrado Augias, Vittorio Corcos, Luisa Casati e Frederick Rolfe (quest’ultimo forse meno noto al pubblico italiano, ma assolutamente da riscoprire). A seguire alcune tra le uscite discografiche più interessanti sia sul versante italiano che su quello internazionale. Tra i personaggi, due insoliti ritratti di Yves Saint Laurent e Dario Argento. In chiusura, un omaggio alla straordinaria figura di Porporino. Lucignolo in copertina, opera esclusiva di Iano, rimanda all’irrinunciabile rituale del balocco, qui esibito in una chiave feticistica light-latex (l’opera è attualmente esposta a Düsseldorf nell’ambito del “Kunst Project 14”). Un numero ricco, sfaccettato e, come è buona tradizione di Amedit, elegantemente irriverente. Tutta la redazione brinda alla buona salute dei nostri lettori, sempre più curiosi, sempre più fedeli. [Continua a leggere…]