Archivio per giugno 2015

AMEDIT Magazine, n° 23 – Giugno 2015

«Non tollero i rom, non tollero gli extracomunitari, i delinquenti, i gay, le lesbiche, i trans! Sarò libera o no?». Sono le parole scritte da un’utente sul social network Twitter. C’è chi, come il leader della Lega Salvini commenta l’arrivo di nuovi barconi d’immigrati nelle coste italiane con “Lasciamoli in mezzo al mare!”; e chi come il segretario di Stato vaticano Parolin, definisce l’esito del referendum sulle nozze gay in Irlanda “Una sconfitta per l’umanità”. A giudicare da queste espressioni, ormai tanto frequenti, si direbbe che l’epoca della caccia alle streghe è tutt’altro che finita. Ci sono sempre nuovi nemici e nuovi spettri da allontanare. C’è un evidente malessere sociale, e l’immagine che ne emerge sembra essere quella di una collettività, di uno Stato e di una Chiesa capaci solo di individuare il nemico, il capro espiatorio a cui addebitare le cause di tutti i mali. Chissà se sono queste le riflessioni che hanno di recente fatto dire allo scrittore Umberto Eco, riguardo ai social network: “danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. (…) Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità”. (continua a leggere)

FACCE | I mille volti della storia umana | Padova, Orto Botanico, 14 febbraio – 14 giugno 2015)

Quali facce abbiamo e quali facce ci hanno preceduto? È possibile guardare in faccia l’antenato che abbiamo avuto in comune con le cugine scimmie? I tessuti molli non si sono conservati, ma attraverso i reperti ossei è possibile tentare delle ricostruzioni. Teschi, calotte craniche, arcate sopraccigliari, mandibole, denti… frammenti che la Terra ha custodito per milioni di anni, e che pian piano a suo capriccio lascia emergere, riscrivendo in parte ogni giorno la storia (tutt’altro che lineare) delle nostre origini. La faccia (il volto, il viso, comunque lo si voglia chiamare), è questo l’oggetto della bella mostra organizzata dall’Università degli Studi di Padova, e allestita nelle sale espositive del Centro Ateneo per i Musei, nell’area dell’Orto Botanico. Facce – I mille volti della storia umana, ideata e curata da Nicola Carrara (conservatore del museo di Antropologia dell’università di Padova), ha beneficiato anche della supervisione scientifica di Telmo Pievani (docente del dipartimento di Biologia). (continua a leggere)

LA SESTA ESTINZIONE | Una storia innaturale di Elizabeth Kolbert

Con il termine “Big Five” ci si riferisce alle cinque grandi estinzioni di massa che hanno interessato il nostro pianeta. La più lontana risale alla fine dell’Ordoviciano (450 milioni di anni fa), fu causata da una glaciazione e si è stimato che sterminò all’incirca l’85% delle specie marine. Una seconda grande estinzione colpì la Terra nel tardo Devoniano, ma quella più devastante – la madre di tutte le estinzioni, nota anche come “la grande moria” – si verificò alla fine del Permiano (250 milioni di anni fa), ed anche qui le cause sono ascrivibili al cambiamento climatico. Ultime in ordine di tempo l’estinzione del tardo Triassico e, la più recente (65 milioni di anni fa), alla fine del Cretaceo (con l’asteroide che spazzò via, oltre ai dinosauri, anche mosasauri, plesiosauri, pterosauri e ammoniti). La sesta estinzione, ci mette in guardia la giornalista americana Elizabeth Kolbert, è drammaticamente in corso. Prima di addentrarci, chiariamo innanzitutto il concetto di “estinzione”, un fenomeno per certi versi più complesso di quello della speciazione. (continua a leggere)

ECOCIDIO | Il mondo salverà la bellezza? | Un saggio di Salvatore Settis

L’umanità, così com’è organizzata e operante, è una metastasi per il pianeta Terra. Siamo in tanti, siamo in troppi, e la riproduzione sconsiderata (con tutto quel che ne comporta in termini di sfruttamento barbarico del territorio) sta innescando un irreversibile processo di autodistruzione. L’ecocidio è in atto, una morte lenta, tanto evidente quanto invisibile. Ne L’idiota Dostoevskij fa dire al principe Myškin la celebre frase “La bellezza salverà il mondo” (un auspicio, una preghiera, un’affermazione imperativa come una profezia) che Settis, più cautamente, ribalta nell’interrogativo “Il mondo salverà la bellezza?”. A chi è rivolta la domanda? E, soprattutto, qual è la risposta? Certo i dati di cui disponiamo sono tutt’altro che confortanti e tratteggiano uno scenario a dir poco allarmante. (continua a leggere)

LA BIBLIOTECA DELL’HOMO RADIX | Tiziano Fratus | Il libro delle foreste scolpite

Tiziano Fratus è l’Homo Radix, un cercatore d’alberi che si inoltra anima e corpo nella foresta scolpita, un’instancabile esploratore che alla stregua di un devoto pellegrino si genuflette al cospetto dei più grandiosi e antichi santuari della natura. Dal Pollino alla Valle d’Aosta, dall’Alto Adige alle White Mountains californiane, dagli itinerari più turistici alle aree meno battute, un viaggio da un capo all’altro della Terra (da un arbusto all’altro, di radice in radice, di ramo in ramo), una perlustrazione che è in primo luogo una riappropriazione. Fratus cerca alberi vetusti, vecchi patriarchi, pinosàuri centenari (e in taluni casi millenari), mastodontici alberi-elefante tenacemente aggrappati alla vita anche sul ciglio dei dirupi più impervi o nel profondo orrido dei crepacci. (continua a leggere)

LE PERLE DI OCTAVE | Octave Mirbeau | Le perle morte e altri racconti

Scritti tra il 1882 e il 1900, tra il lento declinare della Belle Epoque e l’insorgere delle prime Avanguardie, questi racconti di Mirbeau si collocano emblematicamente tra la dimensione onirica – prefreudiana, visto che Die Traumdeutung uscirà solo nel
1900 – e quella più strettamente contingente. Scrittore rivoluzionario e già moderno, giornalista instancabile, politico militante, autore di testi teatrali e raffinato critico d’arte, Mirbeau è calato anima e corpo nel cuore problematico del suo tempo, e lo dimostrano i suoi graffianti pamphlet sull’Affare Dreyfus (pubblicati nel decennio a cavallo tra i due secoli). Scrittore incollocabile, grande anticipatore delle destrutturazioni operate dalle Avanguardie artistiche del primo Novecento, Mirbeau ha sempre puntato la sua penna acuminata contro l’ipocrisia delle ideologie istituzionalizzate, e di fatti tutta la sua potente scrittura mira a scarnificare, a scoperchiare, a rivelare, a mettere in luce. (continua a leggere)

IL CELESTE SCOLARO DAGLI OCCHI DI CIELO | Emilio Jona racconta la storia di Federico Almansi | Il giovane poeta amato da Umberto Saba

Tra biografia documentale e trasposizione romanza Emilio Jona ricostruisce la tormentata vicenda umana e poetica di Federico Almansi, il garçon maudit amato da Umberto Saba. Del bel Federico, ribattezzato da Saba “occhi di cielo”, non si è conservata neanche una fotografia, quasi che la sua abbagliante bellezza di biondo angelo efebico – una bellezza purtroppo minata dal demone latente della schizofrenia – appartenesse più al mito (e al suo archetipo) che al mondo reale. Tracce labili di quest’animo inquieto sono sopravvissute in pochi sparuti scritti, in una piccola rosa di accorate poesie e in una manciata di lettere, forse troppo poco per poterne restituire compiutamente la nitidezza del profilo; ma certo l’eco più profonda risuona nel cuore sofferto e innamorato della poesia sabiana: «Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce. Morire è nulla; perderti è difficile.» (continua a leggere)

LA FOLLIA DEI CONFINI | Sebastiano Vassalli | Il confine I cento anni del Sudtirolo in Italia

Ne Il confine (Rizzoli, 2015) Sebastiano Vassalli torna a parlare di Europa, – come già in Terre selvagge (Rizzoli, 2014) ma sceglie di farlo da un’ottica di frontiera, da un ponte tra due mondi: il Sudtirolo/Alto Adige. Il confine si riallaccia a Sangue e
suolo
(Einaudi, 1985) un libro di viaggio, di interviste e di impressioni. Gli italiani sanno poco o nulla di questa regione, reimpastata a più riprese da guerre e dittature, e l’autore si propone di colmare questo vuoto, e di mettere ordine una volta per tutte «partendo dai fatti e con spirito di verità». L’occasione è in parte anche fornita dall’avvicinarsi di due ricorrenze: il 4 novembre 2018 (cento anni dalla fine della Grande Guerra) e il 10 settembre 2019 (anniversario del Trattato di pace di St. Germain, cento anni del Sudtirolo in Italia). (continua a leggere)