Archivio per dicembre 2018

L’ASPIRAZIONE IRRINUNCIABILE | Al mondo | un romanzo di Radclyffe Hall

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 37 | dicembre 2018

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Londra, estate 1914. L’astratta minaccia tedesca assume forma concreta e penetra con violenza negli ingranaggi della quotidianità stravolgendone gli equilibri consolidati. L’irrompere dello straordinario nell’ordinario smembra e riformula tutti quegli assetti che si credevano immutabili. Quando gli uomini idonei si arruolano per difendere la Madre Inghilterra, tocca alle donne – fino a un attimo prima relegate a ruoli satellite – prendere il loro posto. La guerra, grande dispensatrice di disordine sociale, assesta il colpo di grazia agli strascichi di un Ottocento che ancora si ostinava a confinare il maschile e il femminile in rigidi compartimenti stagni. È questo frangente storico di inquietudine e di cambiamento che Radclyffe Hall illumina e indaga nel romanzo The world (Al mondo, Fandango, 2018, traduzione di Claudio Marrucci), opera incompiuta che in più passaggi rivela similitudini con il successivo Il pozzo della solitudine (1928). Il protagonista è Stephen Winter, «un timido pesciolino spaurito in una vasca di porfido piena di pesci rossi», personificazione dello smarrimento e dell’inadeguatezza. (continua a leggere)

LA VOCE DELLA NOSTRA GIOVINEZZA | Non mentirmi | di Philippe Besson

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 37 | dicembre 2018

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Barbezieux è una piccola cittadina sperduta tra le distese di vigneti della Charente, al confine della Dordogna, distante circa trenta chilometri da Angoulême. È qui, in questo puntino che a fatica si rintraccia anche sulle cartine più dettagliate della Francia, che Philippe Besson sceglie di ambientare il suo ultimo romanzo Arrête avec tes mensonges (Non mentirmi, Guanda, 2018, traduzione italiana a cura di Leila Beauté). La storia, sospesa tra meta-autobiografia e finzione narrativa, si snoda in tre fasce temporali che partono dalla metà degli anni Ottanta per arrivare fino ad oggi. I protagonisti sono Thomas Andrieu, un ragazzo tenebroso e taciturno, e lo stesso Philippe Besson (l’autore e l’io narrante). Frequentano entrambi l’ultimo anno al Lycée Élie Vinet di Barbezieux, ma in classi diverse. Philippe, più attratto dai libri che dallo sport, è figlio di un preside; Thomas appartiene invece a una famiglia contadina di Lagarde-sur-le-Né. (continua a leggere)

LA MALATTIA DEL SECOLO | Mirbeau e la nevrastenia

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 37 | dicembre 2018

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Les vingt et un jours d’un neurasthénique (Paris, Eugène Fasquelle Èditeur, 1901) raccoglie cinquantacinque racconti scritti tra il 1887 e il 1901, già precedentemente pubblicati su quotidiani e riviste. Mirbeau, fondendo coraggiosamente molteplici soluzioni linguistiche, ne fa una sorta di romanzo, un’opera composita, ma solida, cucita con robusti fili narrativi. Il protagonista risponde al nome di Georges Vasseur (narratore e alter ego dell’autore), un inguaribile insofferente che, malvolentieri, si ritrova a scontare una cura di tre settimane (les vingt et un jours) in una nota località termale. Sebbene il nome dello stabilimento non sia esplicitato, sappiamo di trovarci a Bagnères-de-Luchon, in Alta Garonna, la più celebre località idrotermale dei Pirenei francesi. Qui, in ossequio agli inviolabili dettami della moda borghese che impone la prassi dei soggiorni-benessere, converge tutto un esercito di incurabili, una moltitudine di nevrastenici, un nutrito bestiario umano con il quale, suo malgrado, Georges Vasseur è costretto a interagire. (continua a leggere)