Archivio per dicembre 2019

LO SPIRITO DELL’UOMO INNOCENTE | J’Accuse | Roman Polanski fa chiarezza sul celebre caso Dreyfus

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 41 | inverno 2019-’20

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Il 13 gennaio 1898 sul giornale socialista francese «L’Aurore» apparve il celebre J’Accuse firmato Émile Zola. Con questa lettera aperta, indirizzata al presidente della Repubblica francese Félix Faure, Zola svela pubblicamente il vergognoso retroscena celato dietro il cosiddetto affaire Dreyfus. Ciò che doveva restare nascosto, per salvare la buona reputazione dell’Esercito francese (e per riflesso dell’intero assetto del Governo), diventa improvvisamente di dominio pubblico. Scoppia così, sul finire del secolo, il maggior conflitto politico e sociale della Terza Repubblica francese, spartiacque tra la Guerra franco-prussiana e la Prima Guerra Mondiale. (continua a leggere)

CHI PARTE E CHI RESTA | Giorno di vacanza | un racconto crudele di Octave Mirbeau

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 41 | inverno 2019-’20

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La desolazione di una piccola stazione alle dieci di mattina di una giornata come tante, forse una domenica. A dispetto dell’aria fresca e luminosa, un che di sonnacchioso aleggia ancora tra le banchine deserte e i binari silenziosi. L’atmosfera non è quella fumosa e rarefatta della Gare Saint-Lazare dipinta da Monet nel 1877, ma piuttosto quella di un quadretto vagamente metafisico, qua e là rischiarato da vivide folate impressioniste. «Il tempo era sereno, un sole chiaro faceva brillare le erbe sotto un boschetto di olivi che, tra ombre già taglienti, scalava a terrazzi il fianco della montagna…» Il narratore, accompagnato da un piccolo gruppo di amici, attende la partenza della funicolare per salire alla T…, destinazione prescelta per un tranquillo jour de congé. (continua a leggere)

INVISIBILE, MA SEMPRE PRESENTE | Cercami | un romanzo di André Aciman

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 41 | inverno 2019-’20

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Una villa di campagna nel Ponente Ligure. Metà degli anni Ottanta. La luce bionda che trasfigura il paesaggio sembra presa a prestito da una tela di Monet. Oliver irrompe nella vita di Elio in piena estate, quando gli alberi d’albicocca si incendiano di frutti succosi e maturi. E sarà proprio la cangianza d’oro e rosa di quelle albicocche che Elio evocherà, turbato e insonne fin dalla prima notte, nel tentativo di decifrare il turgido incarnato di Oliver, così simile a «un inizio d’alba in una notte burrascosa». Chi è davvero Oliver? Quale rivelazione destabilizzante si cela sotto la sua camicetta azzurra? Non è l’angelo sterminatore del Teorema pasoliniano, «venuto per distruggere», ma l’angelo della Visitazione, venuto per amare. (continua a leggere)

LO STATO DELL’ARTE | L’arte contemporanea nel cul-de-sac della globalizzazione

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 41 | inverno 2019-’20

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Che l’arte contemporanea non goda di ottima salute è cosa nota. Basta una rapida occhiata, non occorrono grandi investigazioni. Pallida, denutrita, claudicante, malaticcia, più disarmata che disarmante, più annoiata che noiosa, nuova ad ogni costo quindi sistematicamente già vista, ma soprattutto afflitta da demotivazione cronica. Povera cara, lei un tempo così vigorosa e battagliera. Il suo sfaccettato superorganismo, non più irrorato dal fluido vitale delle Avanguardie, non più agito da quell’urgenza profonda di voler riformulare il mondo, barcolla su protesi pericolanti. (continua a leggere)