Archivio per marzo 2021

LE BIONDE SI DIVERTONO DI PIÙ | Una vita d’artista | Catherine Cusset racconta David Hockney

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 44 | primavera 2021

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Raccontare scena e retroscena di sua maestà David Hockney – artista vivente che, a dispetto dell’età, è ancora magnificamente operativo e ispirato – non è un’impresa da poco. Lo sa bene la scrittrice francese Catherine Cusset (quattordici romanzi all’attivo) che in Vie de David Hockney (Una vita d’artista, Guanda, 2020) ha preferito ricorrere alla formula narrativa del romanzo eludendo a priori i rigori castranti della fredda biografia. Attingendo da un ricco materiale documentario (scritti autografi, interviste, articoli, saggi critici e testimonianze video) Cusset  ha riunito i tasselli di un grande puzzle dando vita ad un appassionato homage sospeso tra suggestione letteraria e verità storica. L’artista inglese ne esce tratteggiato a tutto tondo, schizzato, dipinto, fotografato, sebbene la sua figura irriverente, vivace e incantata a più riprese sfugga, scomponendosi come in un polittico o sovrapponendosi più volte a se stessa. (continua a leggere)

IL LEGGENDARIO CAPPELLO RAGGIANTE | Un gendarme | un racconto crudele di Octave Mirbeau

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 44 | primavera 2021

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Sulla lavagna mirbelliana la linea di demarcazione tra buoni e cattivi non è mai così netta. Sagace osservatore delle pieghe più nascoste dell’animo umano, Mirbeau ha imparato fin dalla tenera età che, sotto il vello candido del mite agnello, può celarsi quello ispido e grigio del lupo. Nelle pungenti invettive giornalistiche, e più ancora nella sua audace opera letteraria, il severo e pungente fustigateur ha fatto le pulci a tante categorie di intoccabili. Nei Contes cruels, storia dopo storia, assistiamo al progressivo smantellamento delle impalcature sociali; a collassare è il grande caleidoscopio di imposture che agisce, troppo spesso impunemente, al riparo di posticce rispettabilità e maschere istituzionali. (continua a leggere)

NON È VON GLÖEDEN | È da lì che viene la luce | un romanzo di Emanuela E. Abbadessa

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 44 | primavera 2021

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Non è raro che l’ispirazione per il soggetto di un romanzo possa scaturire da una fotografia. Magari una vecchia fotografia in bianco e nero, di quelle smangiate sui bordi, ingiallite o sbiadite dal tempo. Lo scatto di un autore ignoto o, perché no, il capolavoro di un grande fotografo storicizzato. Nell’istantanea, custode inconsapevole della struggente fuggevolezza del vivere, il tempo sembra concedere una porzione di sé, consentendo a chi guarda di potersi affacciare da una finestra altrimenti murata. Sulle fotografie, immobili e mute testimoni di un passato irrimediabilmente perduto, sopravvivono giovinezze e solitudini d’inestimabile bellezza, atmosfere immortalate in un perfetto equilibrio di luci e di ombre. Nella sua etimologia greca, lo ricordiamo, fotografare significa scrivere con la luce. Parole oscure e luminose emergono dunque da questi piccoli fotogrammi, ritagli di mondo che al tempo stesso tacciono e raccontano. È da lì che viene la luce muove proprio da queste premesse, offrendosi come una sorta di fotografia romanzata o, specularmente, come un romanzo fotografico. (continua a leggere)

HANS E KONRADIN | Fred Uhlman | L’amico ritrovato cinquant’anni dopo

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 44 | primavera 2021

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Febbraio 1932. Il sedicenne Hans Schwarz, figlio di un medico ebreo, frequenta il Karl Alexander Gymnasium di Stoccarda, il liceo più prestigioso del Württemberg. Sogna di diventare un poeta ma, più di ogni altra cosa, sogna di trovare un amico, un amico speciale, l’amico della vita. «Nella mia classe non c’era nessuno che potesse rispondere all’idea romantica che avevo dell’amicizia, nessuno che ammirassi davvero o che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato volentieri la vita.» (continua a leggere)