Posts Tagged ‘ Amedit n. 18 – Marzo 2014 ’

VETTOR PISANI | EROICO ANTIEROICO | Retrospettiva

Una grande retrospettiva rende finalmente giustizia alla figura di Vettor Pisani, eroico antieroicoinvestigatore dello scenario artistico di questi ultimi cinquant’anni. Il percorso espositivo incorpora circa duecento opere e si snoda in due sedi distinte: il MADRE di Napoli e il Teatro Margherita di Bari. Curata da Andrea Viliani e Eugenio Viola (con la supervisione di Laura Cherubini e il prezioso apposto di Mimma Pisani, vedova dell’artista) la mostra raccoglie in un unico corpus decenni di ricerche sospese tra azione e rappresentazione. Mitologia, alchimia, ermetismo, esoterismo, dottrina rosacrociana, citazioni dal mondo dell’arte… sono presenti tutti i territori esplorati da Pisani [Continua a leggere…]

MAX FONTANA NAZI-SUPERPOP | Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler | Il nuovo romanzo di Massimiliano Parente

Max Fontana è il più grande artista del mondo (dopo Adolf Hitler, naturalmente), e ce lo conferma anche il rispettabilissimo critico Angelo Schopf nel recente saggio Fontana Power. No, nessuna parentela con Lucio ­– quello dei tagli sulla tela, per intenderci – e, più in generale, nessun tipo di parentela o similitudine con qualsivoglia altro artista (a eccezione forse di Piero Manzoni e Marcel Duchamp, che però a ben guardare rispetto a Max Fontana facevano arte sacra). Chi è veramente Max Fontana ce lo racconta senza mezzi termini l’artista stesso nella sua autobiografia, una parabola che significativamente si dispiega tra due suicidi premeditati, il secondo dei quali perfettamente riuscito, e in perfetto stile Thelma e Luise[Continua a leggere…]

SENEX | Sulla senescenza e su altri segni del tempo

Nulla è destinato a durare. Umanità e divinità riportano la medesima data di scadenza. Tutto ciò che si spaccia per eterno non è che un’iniezione di botox nello zigomo sfuggente del tempo. L’immanenza non è una condizione, non può esserlo in termini fisici, poiché tutto è ciclico e transitorio. Le vanitas cinque-seicentesche (con i caratteristici teschietti abbinati ai fiori avvizziti) riflettono bene quel sottinteso di caducità che investe e traveste tutte le cose, quel memento mori che pedina come un’ombra il cammino dell’esistenza. Perché si invecchia? Perché dobbiamo invecchiare? Che cos’è la vecchiaia? È come se ogni forma di vita seguisse la traiettoria obbligata di un cerchio, dal punto di partenza a quello di arrivo: così come si viene, così si va. È il ciclo, quel passaggio del testimone che consente a una nuova vita di fiorire. Tutto si compie tra l’acerbo e il marcescente, tra l’impubere e il senile, una trasformazione lenta (ma impietosa) dalla culla dell’infante al capezzale del morente.  [Continua a leggere…]

UNA VECCHIA STORIA | Storia della vecchiaia | dalla Grecia arcaica alla tarda antichità

Com’è cambiato nel tempo il nostro rapporto con la vecchiaia? Ha subito profonde modificazioni o è rimasto sostanzialmente identico?

Questa disamina della senectus nel mondo antico non ha (e non può avere) pretese di esaustività. Le fonti in nostro possesso sono lacunose e frammentarie, e le poche pervenuteci non offrono certezze univoche. Lo schema cronologico, unitamente all’analisi comparata di testi e immagini, ci consente però di cogliere aspetti significativi tutt’altro che generici o ipotetici.  [Continua a leggere…]