Posts Tagged ‘ Italy ’

SENEX | Sulla senescenza e su altri segni del tempo

Nulla è destinato a durare. Umanità e divinità riportano la medesima data di scadenza. Tutto ciò che si spaccia per eterno non è che un’iniezione di botox nello zigomo sfuggente del tempo. L’immanenza non è una condizione, non può esserlo in termini fisici, poiché tutto è ciclico e transitorio. Le vanitas cinque-seicentesche (con i caratteristici teschietti abbinati ai fiori avvizziti) riflettono bene quel sottinteso di caducità che investe e traveste tutte le cose, quel memento mori che pedina come un’ombra il cammino dell’esistenza. Perché si invecchia? Perché dobbiamo invecchiare? Che cos’è la vecchiaia? È come se ogni forma di vita seguisse la traiettoria obbligata di un cerchio, dal punto di partenza a quello di arrivo: così come si viene, così si va. È il ciclo, quel passaggio del testimone che consente a una nuova vita di fiorire. Tutto si compie tra l’acerbo e il marcescente, tra l’impubere e il senile, una trasformazione lenta (ma impietosa) dalla culla dell’infante al capezzale del morente.  [Continua a leggere…]

UNA VECCHIA STORIA | Storia della vecchiaia | dalla Grecia arcaica alla tarda antichità

Com’è cambiato nel tempo il nostro rapporto con la vecchiaia? Ha subito profonde modificazioni o è rimasto sostanzialmente identico?

Questa disamina della senectus nel mondo antico non ha (e non può avere) pretese di esaustività. Le fonti in nostro possesso sono lacunose e frammentarie, e le poche pervenuteci non offrono certezze univoche. Lo schema cronologico, unitamente all’analisi comparata di testi e immagini, ci consente però di cogliere aspetti significativi tutt’altro che generici o ipotetici.  [Continua a leggere…]

ZURBARAN | Francisco de Zurbarán in mostra a Ferrara, Palazzo dei Diamanti

Francisco de Zurbarán è nativo di Fuente de Cantos (provincia di Badajaz, Estremadura), ma si trasferisce ben presto a Siviglia dove è documentato il suo apprendistato nella bottega di Pedro Diaz de Villanueva. All’età di ventiquattro anni ottiene la commissione per la pala d’altare della Virgen de Nuestra Senora de la Granada nella sua terra natale; nel 1626 il giovane Francisco è al lavoro per un ciclo di ventuno tele su commissione del convento domenicano di San Pablo el Real (tra i soggetti rappresentati un Sant’Ambrogio, un San Gregorio e un San Girolamo, oggi conservati presso il Museo di Belle Arti di Siviglia). [Continua a leggere…]

LEONARDO UNIVERSALE | 52 disegni di Leonardo in mostra a Venezia | Gallerie dell’Accademia

Forse la vera grandezza di Leonardo risiede più nei progetti, e in certe intuizioni, che nelle realizzazioni in senso stretto. Uomo del Rinascimento, anzi incarnazione del Rinascimento stesso, ha saputo proiettarsi ben oltre la sua contingenza storica, sia come scienziato sperimentale e sia come artista (e se Leonardo si sentisse intimamente più scienziato o più artista è difficile stabilire). Personalità enigmatica, eccentrica, complessa, per gran parte ancora oscura e suscettibile di interpretazioni sempre nuove al punto da configurarsi quale materia di studio a sé, una disciplina in fieri capace di riformularsi alla luce di ogni nuova scoperta o ipotesi interpretativa. [Continua a leggere…]

PIER PAOLO PASOLINI E I TEDDY BOYS | La Nebbiosa (Il Saggiatore, 2013) | Quasi un film di Pier Paolo Pasolini

La sceneggiatura La Nebbiosa venne commissionata a Pasolini dal produttore Renzo Tresoldi nel 1959, e sarebbe dovuta diventare un film con la regia di Gian Rocco e Pino Serpi. Non se ne fece nulla e l’opera rimase nel cassetto (fortuna che Pasolini ebbe cura di inviarne una copia dattiloscritta alla rivista “Filmcritica”). Nel 1959 Pasolini aveva da poco pubblicato Una vita violenta, e siamo in quel frangente ibrido sperimentale che precede il suo debutto nella regia con Accattone (1960). Le similitudini tra La Nebbiosa e Accattone sono tante, e potremmo spingerci a definire questo film mai girato una sorta di contraltare meneghino del romano AccattoneLa Nebbiosa è per l’appunto la grigia e fumosa Milano, la Milano del boom, delle luci e dei grattacieli, ma soprattutto la Milano delle nuove periferie, una terra di nessuno dove certa gioventù fa tutt’uno con un’amorale demotivazione.  [Continua a leggere…]

PARLA COME MAMMA T’HA FATTO | Tullio De Mauro e Andrea Camilleri – La lingua batte dove il dente duole

Edito da Laterza La lingua batte dove il dente duole riporta una conversazione tra lo scrittore siciliano Andrea Camilleri (nato a Porto Empedocle) e il grande studioso di linguistica nonché ex ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro (originario di Torre Annunziata); la puntualizzazione circa le rispettive aree di provenienza non è didascalica, anzi ci introduce fin da subito sull’oggetto del contendere: lingua o dialetto? È su questo territorio che sono chiamati a fronteggiarsi (e quindi a pronunciarsi) i due vecchi, testimoni loro malgrado di una lingua che si è trasformata e che si sta trasformando e di un dialetto che, contro ogni previsione e contro ogni pasoliniana profezia, non vuol proprio saperne di estinguersi. Ma che cos’è una lingua? E che cosa sono i dialetti? [Continua a leggere…]

PAOLO SCHMIDLIN | La diva è un travestito

Se Sunset Boulevard (1950) di Billy Wilder, What ever happened to Baby Jane? (1962) di Robert Aldrich o Strait-Jacket (1964) di William Castle non vi hanno irrimediabilmente devastato l’adolescenza (e piacevolmente, si intende), allora faticherete non poco a comprendere a pieno l’estetica indagata da Schmidlin. La sua operazione sul piano formale è presto detta: la traduzione in terracotta policroma (o resine o cere) di uno specifico repertorio iconico, cinematografico e non, per lo più ascrivibile a una determinata queer-culture il cui archetipo femminile oscilla approssimativamente (non vorremmo scontentare nessuno) tra Bette Davis, Joan Crawford, Gloria Swanson e Marlene Dietrich. Di queste ineguagliate dive ante-litteram, come di altri personaggi di cui diremo più avanti, Schmidlin sceglie di immortalare (in ossequio alla cultura di cui sopra) non l’age d’or della smagliante giovinezza ma l’age noir, l’emblematica impietosa stagione senile. [Continua a leggere…]