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AMEDIT MAGAZINE, n° 22 – Marzo 2015

Amedit cresce, dilata i suoi orizzonti, irrompe e si impone sempre più prepotentemente nella scena culturale italiana. I consensi si moltiplicano, il team vanta firme sempre più autorevoli e in redazione l’entusiasmo cresce, segno che ci stiamo muovendo nella direzione giusta (perseguendo obiettivi sempre più condivisi). Sette anni di attività ininterrotti, un settennato di puro laboratorio, una fucina sempre accesa con le finestre spalancate sul mondo. La lumachina non molla, e procede, incurante delle spine e sempre più ghiotta di rose. Eccoci al numero speciale di marzo 2015, un numero mediterraneo e primaverile sotto tutti gli aspetti; l’auspicio – come denuncia la cover di Iano significativamente intitolata “Noli me pungere” – è quello di una rifioritura, di un’impollinazione, a dispetto di ogni verderame e di ogni impostura. (continua a leggere)

ASTRARRE PER ESTRARRE | Liliana Radicevic

Di Segni e di Sogni – La pratica astrattiva – dal 1901, anno di realizzazione del primo elaborato ufficialmente “astratto” per mano di VasilyKandinskji – ha attraversato il Novecento in lungo e in largo, connotandolo prima nelle stagioni controverse delle avanguardie e successivamente nella ben nota profusione di approcci e atteggiamenti verso la cosiddetta “realtà oggettuale” che si è configurata all’indomani del secondo conflitto bellico. Astrarre per estrarre; alludere per non determinare; o, se si preferisce, restituire all’idea quella forma smaterializzata che realmente le compete, come in aderenza all’ispirazione stessa. Ecco che l’Arte, svincolatasi definitivamente dalle sue mansioni accademiche e utilitarie, comincia sempre più a identificarsi come “pratica dell’Arte” e dunque come ricerca. Una ricerca individuale e terapeutica, mirata a riflettere sul reale più che a riflettere il reale. (continua a leggere)