Posts Tagged ‘ octave mirbeau ’

LES MORTS VONT SEULS… | I due viaggiatori | un racconto crudele di Octave Mirbeau

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 45 | estate 2021

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Il lavoro che fagocita il tempo. Il lavoro che abbruttisce, svilisce e condiziona. Il lavoro che riduce l’individuo a lavoratore, a ingranaggio di una macchina sociale religiosamente produttiva. Il lavoro ad ogni costo e ad ogni prezzo. Il lavoro che, prima del corpo, usura l’animo, l’intelletto e la percezione di un sé nel rapporto con il mondo. Su questo verte Les deux voyageurs (I due viaggiatori), uno dei racconti più crudeli di Octave Mirbeau. (continua a leggere)

IL LEGGENDARIO CAPPELLO RAGGIANTE | Un gendarme | un racconto crudele di Octave Mirbeau

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 44 | primavera 2021

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Sulla lavagna mirbelliana la linea di demarcazione tra buoni e cattivi non è mai così netta. Sagace osservatore delle pieghe più nascoste dell’animo umano, Mirbeau ha imparato fin dalla tenera età che, sotto il vello candido del mite agnello, può celarsi quello ispido e grigio del lupo. Nelle pungenti invettive giornalistiche, e più ancora nella sua audace opera letteraria, il severo e pungente fustigateur ha fatto le pulci a tante categorie di intoccabili. Nei Contes cruels, storia dopo storia, assistiamo al progressivo smantellamento delle impalcature sociali; a collassare è il grande caleidoscopio di imposture che agisce, troppo spesso impunemente, al riparo di posticce rispettabilità e maschere istituzionali. (continua a leggere)

L’EBETUDINE DELLA MOLTITUDINE | Aspetto della folla | due racconti crudeli di Octave Mirbeau

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 43 | inverno 2020/21

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Tra folla e follia il passo è breve. Basta un niente per scatenare la folie de la foule. Una parola di troppo, un travisamento, una mistificazione. «La folla vacillante, che ogni vento spinge da tutti i lati. Guai a chi si appoggia su questo sostegno!» scriveva Friedrich Schiller. Nella folla inferocita ogni individualità al contempo si azzera e si moltiplica. Ogni assolo, anche il più silente, si riverbera nel coro urlante. Mille singole debolezze, se debitamente compattate, sono in grado di generare una forza bruta, magmatica, distruttiva. Nel mucchio, chi è responsabile di cosa? Accerchiato dal branco, colpevole o innocente che sia, il malcapitato non ha scampo. (continua a leggere)

PERCHÉ LEGGERE OCTAVE MIRBEAU

Musee de Bretagne, Collection Arts graphiques

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 42 | autunno 2020

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Perché leggere oggi Octave Mirbeau? Quale messaggio fondamentale, a oltre un secolo dalla morte, è ancora in grado di veicolare le grand démystificateur? Perché studiarlo? Perché promuoverne la conoscenza? Cos’ha da dirci e da rivelarci che non ci è dato di ritrovare in un altro intellettuale del suo tempo? Perché proprio Mirbeau? Le ragioni sono molteplici e vanno argomentate, sebbene si sarebbe quasi tentati di delegare alla sola feroce eloquenza della sua opera – un’opera che, letteralmente, parla da sola – il difficile compito di dipanare tutti i legittimi interrogativi. (continua a leggere)

CHI PARTE E CHI RESTA | Giorno di vacanza | un racconto crudele di Octave Mirbeau

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 41 | inverno 2019-’20

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La desolazione di una piccola stazione alle dieci di mattina di una giornata come tante, forse una domenica. A dispetto dell’aria fresca e luminosa, un che di sonnacchioso aleggia ancora tra le banchine deserte e i binari silenziosi. L’atmosfera non è quella fumosa e rarefatta della Gare Saint-Lazare dipinta da Monet nel 1877, ma piuttosto quella di un quadretto vagamente metafisico, qua e là rischiarato da vivide folate impressioniste. «Il tempo era sereno, un sole chiaro faceva brillare le erbe sotto un boschetto di olivi che, tra ombre già taglienti, scalava a terrazzi il fianco della montagna…» Il narratore, accompagnato da un piccolo gruppo di amici, attende la partenza della funicolare per salire alla T…, destinazione prescelta per un tranquillo jour de congé. (continua a leggere)

L’OCCASIONE IRRIPETIBILE | La prima emozione | un racconto crudele di Octave Mirbeau

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 40 | autunno 2019

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All’appello mirbelliano non è raro che rispondano gli assenti, figure umane talmente labili e impalpabili che a malapena si distinguono dallo sfondo. Esistenze meschine, accigliate, che si insinuano nel mondo senza mai concretamente parteciparvi. Identità latenti, impersonali, buone solo a far numero nelle traiettorie ordinarie della formicolante collettività. Sagome frigide, refrattarie al pensiero e finanche al desiderio, prive di slancio, agite solo dalla meccanicità del proprio respiro. Cittadini ubbidienti, elettori acritici, lavoratori zelanti e cristiani rispettabili: uno di questi è Monsieur Isidore Buche, impiegato al Ministero della pubblica istruzione. (continua a leggere)

LE AMBIZIONI BORGHESI | Per ingrandirsi | un racconto di Octave Mirbeau

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 38 | marzo 2019

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Nel breve racconto Per ingrandirsi (Pour s’agrandir, in La Pipe de cidre, E. Flammarion, 1919) Octave Mirbeau denuda tutta la meschinità e la ristrettezzadelle ambizioni borghesi. Protagonista, in un paesello imprecisato della vasta provincia francese, è una famiglia agiata e ordinaria della seconda meta del XIX secolo: i Pasquain. Trovandosi troppo ristretti nella loro piccola casa in place de l’Eglise, i Pasquain decidono di fare il grande salto, ovvero di acquistare «una più vasta proprietà che vagheggiavano da gran tempo.» Questa necessità di ingrandirsi, di allargarsi, faceva il paio con il desiderio di nobilitarsi all’occhio sociale, per elevarsi dalle gerarchie più basse del loro ceto d’appartenenza. (continua a leggere)

LA MALATTIA DEL SECOLO | Mirbeau e la nevrastenia

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 37 | dicembre 2018

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Les vingt et un jours d’un neurasthénique (Paris, Eugène Fasquelle Èditeur, 1901) raccoglie cinquantacinque racconti scritti tra il 1887 e il 1901, già precedentemente pubblicati su quotidiani e riviste. Mirbeau, fondendo coraggiosamente molteplici soluzioni linguistiche, ne fa una sorta di romanzo, un’opera composita, ma solida, cucita con robusti fili narrativi. Il protagonista risponde al nome di Georges Vasseur (narratore e alter ego dell’autore), un inguaribile insofferente che, malvolentieri, si ritrova a scontare una cura di tre settimane (les vingt et un jours) in una nota località termale. Sebbene il nome dello stabilimento non sia esplicitato, sappiamo di trovarci a Bagnères-de-Luchon, in Alta Garonna, la più celebre località idrotermale dei Pirenei francesi. Qui, in ossequio agli inviolabili dettami della moda borghese che impone la prassi dei soggiorni-benessere, converge tutto un esercito di incurabili, una moltitudine di nevrastenici, un nutrito bestiario umano con il quale, suo malgrado, Georges Vasseur è costretto a interagire. (continua a leggere)

OPPRESSORI E OPPRESSI | Mirbeau contro la folle ottusità del potere | La Vacca picchiettata e altre strane storie

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 34 – Marzo 2018

VERSIONE SFOGLIABILE

Il Mirbeau che difende Rodin dall’ottusità accademica, che si espone a favore di Dreyfus, che condanna senza mezzi termini l’ingessata mediocrità delle istituzioni e le ingerenze clericali, che prende le distanze dal giornalismo servile, che libera la letteratura dallo spettro delle belle lettere, è lo stesso che, nella più ampia delle prospettive civili, si schiera dalla parte degli oppressi contro gli oppressori. Operando un coraggioso rovesciamento della piramide gerarchica Mirbeau, con compiaciuta irriverenza, denuda la spocchiosa arroganza dei padroni dando voce alla pena degli ultimi. (continua a leggere)

LE DOLOROSE COMPAGNE | Mirbeau in difesa di Rodin | Octave Mirbeau, Rodin

Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 33 – Dicembre 2017.

VERSIONE SFOGLIABILE

Contestato dai mediocri, ignorato dagli accademici, perseguitato dall’odio degli sciocchi, Auguste Rodin trovò in Octave Mirbeau il più acceso e devoto dei suoi sostenitori. Tra il 1885 e il 1902, sulle pagine dei quotidiani parigini «Le Journal», «L’Ècho de Paris», «La France» e «La Plume» lo scrittore francese si adoperò con ogni mezzo per celebrare la grandezza e il genio rivoluzionario di Rodin. Questi articoli, in equilibrio tra l’homage e la critica d’arte ma redatti alla stregua di appassionati pamphlet, descrivono bene il clima teso che nell’ultimo ventennio del XIX secolo agitava l’ancien regimedelle caste artistiche tradizionali sempre più turbate dalle nuove istanze innovatrici. Quando Mirbeau scrive il suo primo articolo su Rodin («La France», 18 febbraio 1885) l’Impressionismo esisteva ufficialmente come movimento già da oltre un decennio. (continua a leggere)