Posts Tagged ‘ venezia ’

IL DESIDERIO E LA RICERCA DEL TUTTO | Un romanzo di Frederick Rolfe

Quasi un’autobiografia, Il desiderio e la ricerca del tutto – ora rieditato da Castelvecchi nell’ottima traduzione di Bruno Oddera – può a buon ragione considerarsi il capolavoro di Frederick Rolfe. Pochi ricordano Rolfe, soprattutto in Italia, e questa ristampa offre la ghiotta occasione di rispolverarne il talento e l’indiscutibile spessore letterario. Conosciuto anche come Baron Corvo il londinese Frederick Rolfe scontò in Italia, e più precisamente a Venezia, gli ultimi tormentati anni della sua vita. Visse di stenti, di alti e bassi, tentò coraggiosamente di sopravvivere con i magri e incerti proventi del mestiere di scrittore e morì solo, dimenticato, in miseria. È sepolto a Venezia nel cimitero di San Michele. (Continua a leggere)

LA SIGNORA DELLA NOIA | Splendori e miserie della Marchesa Casati | Venezia, Palazzo Fortuny

Luisa, classe 1881, fu innanzitutto una bambina timida e solitaria, e ricca, maledettamente ricca. Secondogenita dei facoltosi Amman (proprietari di grandi cotonifici e industrie tessili nella zona di Pordenone), nacque a Milano e visse fino alla prima adolescenza negli agi e nei lussi della principale residenza di famiglia in zona Brera; il destino però volle che rimanesse prematuramente orfana di entrambi i genitori all’età di quindici anni. Nel 1896, insieme alla sorella Fanny, Luisa passò quindi sotto la tutela dello zio Edoardo Amman, e per i quattro anni successivi visse tra la bella residenza milanese in zona Porta Comasina e la Villa Amelia di Erba. (Continua a leggere)

Fernand Léger | LA VISIONE DELLA CITTA’ CONTEMPORANEA

Gli anni tra il 1910 e il 1930 sono per definizione gli anni della sperimentazione e della trasformazione – attraversati da una molteplicità di implicazioni e deflorati dalla bestialità del primo conflitto bellico – anni veloci, frenetici, voraci, incredibilmente creativi: un laboratorio a cielo aperto. L’esposizione, come è denunciato nel titolo, non è una retrospettiva sul corpus pittorico legeriano, ma focalizza un preciso frangente temporale, quel ventennio cruciale dove protagonista (nella ricerca di Léger come in quella di molti altri come Delaunay, Kupka, Gris, Gleizes, Duchamp…) è la città in divenire, fucina cubo-futurista, costruttivista e neoplasticista, luogo del presente proiettato nel futuro. [Continua a leggere…]

GLASS IN THE WORK OF | Fragile? Venezia, 8 aprile – 28 luglio 2013

La mostra Fragile?, curata da Mauro Codognato, è parte integrante del progetto “Le stanze del Vetro” (iniziativa congiunta di Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung), il cui obiettivo è la valorizzazione dell’arte vetraria del XX secolo. L’itinerario espositivo sceglie deliberatamente di privilegiare le testimonianze di ventotto artisti, in un arco temporale che va da Marcel Duchamp a Damien Hirst. Comun denominatore l’utilizzo del vetro come medium espressivo. Nell’era della plastica e dei polimeri sintetici il vetro ha visto sempre più potenziarsi, specie sul piano simbolico, la sua connotazione di materia nobile, merito di quell’invisibilità intrinseca che ne fa anche una sorta di non-materia. [Continua a leggere…]

GIUSEPPE CAPOGROSSI. Una retrospettiva al Guggenheim di Venezia

Lo sforzo estetico della coscienza cerca le relazioni universali

e le organizza in un simbolo intellettuale.

Carlo Carrà, Pittura Metafisica, 1919

di Massimiliano Sardina

La grande retrospettiva, curata da Luca Massimo Barbero, ripercorre la ricerca creativa di Capogrossi dalle prime esperienze figurative degli anni Trenta fino alla produzione astrattista degli anni Cinquanta e Sessanta. L’itinerario espositivo, allestito nelle sale del Guggenheim, si snoda sulle diverse fasi sperimentali affrontate dal pittore romano, dalla visione metafisica del Primordialismo plastico fino alla sintesi estrema dell’ultimo ventennio di attività. Capogrossi è una figura centrale e cruciale del Novecento italiano, e ancora oggi (nel quarantennale della sua morte, avvenuta nel 1972) rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per la pittura segnico-astratta. Il rapporto tra Capogrossi e la Guggenheim è di vecchia data e risale al 1953, quando il pittore partecipò alla mostra “Giovani Pittori Europei” organizzata dal Museo Guggenheim di New York; qualche anno più tardi, nel 1958, il museo acquisì una delle sue opere più importanti: [Continua a leggere…]