SENEX | Sulla senescenza e su altri segni del tempo
Nulla è destinato a durare. Umanità e divinità riportano la medesima data di scadenza. Tutto ciò che si spaccia per eterno non è che un’iniezione di botox nello zigomo sfuggente del tempo. L’immanenza non è una condizione, non può esserlo in termini fisici, poiché tutto è ciclico e transitorio. Le vanitas cinque-seicentesche (con i caratteristici teschietti abbinati ai fiori avvizziti) riflettono bene quel sottinteso di caducità che investe e traveste tutte le cose, quel memento mori che pedina come un’ombra il cammino dell’esistenza. Perché si invecchia? Perché dobbiamo invecchiare? Che cos’è la vecchiaia? È come se ogni forma di vita seguisse la traiettoria obbligata di un cerchio, dal punto di partenza a quello di arrivo: così come si viene, così si va. È il ciclo, quel passaggio del testimone che consente a una nuova vita di fiorire. Tutto si compie tra l’acerbo e il marcescente, tra l’impubere e il senile, una trasformazione lenta (ma impietosa) dalla culla dell’infante al capezzale del morente. [Continua a leggere…]
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