Con questo diciottesimo numero Amedit diventa simbolicamente maggiorenne. Un traguardo che non vuole essere autocelebrazione ma ricognizione, riepilogo, bilancio e al tempo stesso nuova e grintosa propulsione. Amedit va avanti e lo fa con rinnovato vigore, complice quella rincorsa, quell’anticipo sui tempi che da sempre accompagna gli audaci, gli sfrontati, gli impuniti. È il volto di un’anziana figura dall’espressione indefinibile a vestire coraggiosamente questo numero primaverile; a dispetto di tanta giovinezza patinata per una volta è l’infaustavecchiaia a finire in copertina. Proprio alla senectusabbiamo voluto dedicare un ampio percorso che ne indaga i molteplici aspetti lontano dai luoghi comuni, e che costituisce il tema portante di queste pagine. La ricchezza di argomenti qui proposti, attraverso l’arte, la letteratura, la musica, il cinema e le storie narrate, offre una volta di più al nostro lettore la possibilità di intraprendere un viaggio nei meandri della vita, senza più spettri da rimuovere, né tantomeno da edulcorare. Tutto richiede da parte nostra la capacità di uno sguardo nuovo, forse più disincantato ma non per questo meno avvincente, per saper scorgere ovunque la bellezza e la dignità d’una vita che continuamente ci rivendica nei suoi aspetti più concreti. Quello idealmente tracciato sarà il viaggio che nel corso di questa primavera ci traghetterà fino al prossimo numero, fino all’albeggiare d’una nuova estate, quando ci ritroveremo con altre storie e nuovi territori da esplorare, insieme, come nella migliore tradizione degli Amici del Mediterraneo. [Continua a leggere…]