Archivio per settembre 2015

L’INSOSTENIBILE | Nel cielo | Un romanzo di Octave Mirbeau (Skira, 2015)

Quando il cielo grava e preme sulla Terra come un’immensa lapide marmorea, l’uomo non può che sentirsi schiacciato. Ed è lo stesso uomo che, costretto tra la miserabile inquieta condizione terrena e il vano reiterato slancio celeste, cerca desolato la sua strada, una ragione alla sua breve e labile esistenza. L’uomo di Mirbeau è tremendamente solo, sperduto sotto uno sterminato cielo, un cielo saturo di luce, abbagliante, soffocante, insopportabile. È il cielo inseguito en plein air dai postimpressionisti, contemplato dai simbolisti e maledetto dai crepuscolari, un cielo già macchiato di nubi esistenzialiste e lampi d’avanguardie. L’eroe fiacco e fiaccato del romanzo si frantuma e si ricompone in tre distinti io narranti, ma la figura cardine è quella sensibile e sofferta del giovane Georges, paradigma della vittima predestinata che invano cerca di riscattarsi. (continua a leggere)

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SEBASTIANO VASSALLI | IO, PARTENOPE | La suora di strada che osò sfidare la Chiesa dei papi

In Io, Partenope Sebastiano Vassalli rievoca la figura storica e umana di Giulia Di Marco, nata a Sepino, in Molise, tra il 1575 e il 1580. È Giulia stessa, come vuole l’architettura del romanzo, a raccontare la sua storia, dal pagliericcio maleodorante dell’umile casa natia agli altari barocchi dell’età matura; nel mezzo, tra questi due giacigli di miseria e di splendore, si dispiegano le vicende di una vita straordinaria, una vita vissuta come dono e quindi elargita, spesa per gli altri. Giulia è una donna buona in un mondo spietato, una donna eccezionalmente moderna per il suo tempo, eppure così semplice, misurata, remissiva. La sua vita (scandita in cinque stagioni ben distinte) si intreccerà e si ispirerà a quella di Teresa d’Avila, proclamata beata da Paolo V nel 1614 e fatta santa da Gregorio XV nel 1622. (continua a leggere)

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TUTTA UN’ALTRA STORIA | L’omosessualità dall’antichità al secondo dopoguerra | Un saggio di Giovanni Dall’Orto

È tutta un’altra storia quella che Giovanni Dall’Orto si propone di raccontare, una storia dell’omosessualità ricostruita attingendo dalle fonti più disparate, ma privilegiando soprattutto la documentazione riconducibile alle persone comuni; non la straordinarietà, quindi, ma l’ordinarietà, a debita distanza da quell’eccezione che non sempre, almeno in non tutte le epoche storiche, ha confermato la regola. Un’impresa ardua che, come ammette lo stesso autore (che definire un esperto in materia è dir poco), non ha nessuna pretesa di dogmatica esaustività, sebbene l’indagine risulti quanto mai lucida e utilissima per comprendere elasticità e limiti delle mentalità evolutesi nel corso dei secoli. (continua a leggere)

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IN FORMA DI ROSA | Pasolini. Alla memoria

Pier Paolo Pasolini è stato assassinato su una spiaggia dell’Idroscalo di Ostia la notte tra l’1 e il 2 novembre 1975. Sono trascorsi quarant’anni, ed è necessariamente dalla sua morte, violenta, improvvisa, crudele che ogni volta bisogna ripartire per tentare di riannodare le righe spezzate della sua opera, un’opera tanto compiuta quanto incompiuta, incisa come una stigmata sulla carne corrotta del nostro Paese. Nel desolante sterminato vuoto istituzionale che circonda e accerchia i grandi padri della nostra letteratura, l’indifferenza subdola verso Pasolini è tanto più imperdonabile perché sconfina silenziosamente nell’oblio, nell’amnesia affettiva, nell’omertà intellettuale. (continua a leggere)

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PASOLINI INCONTRA L’ITALIA | Viaggio da Ventimiglia a Trieste

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JEAN COCTEAU | DISEGNI | Un’edizione fedele al libro originale del 1923 (Ed. Clichy, 2015)

Un filo di inchiostro, l’arabesco di una vibrissa, una linea di contorno che affiora e affonda nel bianco. Il segno è continuo, si direbbe tracciato nel volgere breve e audace di una stilettata, ma morbido, come adagiato. Il disegno di Cocteau è grafia, anzi calligrafia, senza la leziosità delle grazie, giusto un accenno di ghirigoro, un baffo, una linea che sfugge e si riacciuffa. Difficile immaginare più sintesi su un foglio bianco, eppure certo minimalismo si rivela a tratti involontario. Cocteau curva la linea, la gonfia, la sfila da un gomitolo e la lascia cadere, e subito quella linea corre a perimetrare un contorno, a racchiudere e insieme a liberare l’espressività essenziale della singola figura; il tratto è sicuro, veloce, scevro d’ogni titubanza, eppure si consegna tremante, trepidante al pallore della superficie, ed è questa vibrazione grafica che infonde propulsione ed efficacia alle immagini, scongiurandone ogni traccia di bidimensionalità. (continua a leggere)

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DOPO IL DILUVIO | DAVID LACHAPELLE in mostra a Roma

Il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospita per la seconda volta una grande mostra del fotografo americano David Lachapelle (la precedente esposizione Hotel Lachapellerisale al 1999). Dopo il diluvio, curata da Gianni Mercurio con la collaborazione di Ida Parlavecchio, raccoglie una produzione composita compresa tra il 1995 (anno di Room For Naturalism) e il 2015 (con il cicloAristocracy). La prima opera in cui si imbatte il visitatore è The Deluge, del 2006, che funge da preludio all’itinerario tematico e formale dell’esposizione; qui il riferimento al Michelangelo della Cappella Sistina è fin troppo dichiarato: (continua a leggere)

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PROFONDO NERO | Black Novels for Lovers | Pietro Sedda (Logos, 2015)

Si intitola Black Novels for Lovers (Logos, 2015) e documenta fotograficamente le opere tatuate del visual artist sardo Pietro Sedda (autore anche degli scatti). Non un semplice catalogo, ma un libro d’arte di rara eleganza, come già il precedente Santi, marinai e balene (Logos, 2012). L’immaginario di Sedda recupera e rielabora certa estetica demodé a tratti riconducibile agli anni trenta e quaranta del Novecento, una dimensione atemporale rievocata nelle atmosfere di un gotico e malinconico neoromanticismo. Sedda esaspera e scavalca lo stereotipo del tatuaggio marinaresco, ridelineandolo e piegandolo in una nuova pregnante iconografia. (continua a leggere)

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NEL TEMPO PROFONDO DI HOMO SAPIENS | Homo sapiens | Un saggio di Claudio Tuniz e Patrizia Tiberi Vipraio

Più l’indagine paleoantropologica comparata si affina, e più si fa nitida e dettagliata la foto di gruppo dei nostri progenitori. Homo sapiens non è che l’emanazione più recente della nostra straordinaria avventura evolutiva, ma la sua fissità nello spazio e nel tempo è solo apparente. Homo si è trasformato e si va trasformando. Più ne carpiamo l’origine, soprattutto attraverso l’analisi paleogenetica, e più ne intravediamo le sorti. Certo è che fin dalla sua timida comparsa, viepiù invasiva e infestante, questa curiosa creatura ha palesato tutta l’ambivalenza della sua natura, una natura ora creativa e intraprendente, ora spietata e distruttrice. Di questo lontano antenato oggi sappiamo tanto, ma non tutto. (continua a leggere)

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AMEDIT Magazine, n° 24 – Settembre 2015 | Speciale Pier Paolo Pasolini

Tra le pagine di questo numero non poteva mancare il nostro doveroso omaggio a Pier Paolo Pasolini, di cui ricorre quest’anno il quarantennale dalla morte; per l’occasione Iano ha realizzato l’immagine di copertina, emblematicamente intitolata “Noli me tangere” e un logo celebrativo che accompagna tutti i contributi raccolti in uno speciale a lui dedicato. (continua a leggere)

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